....ma lo stend bai?

Già....ma questo interruttorone, sempre posto a fianco del main ON-OFF mi aiuta a tenere in vita le valvole o a far ruggire l'ampli?

La risposta e' si, anzi dipende...o meglio una volta sicuro, adesso no se pensi di avere valvole ad accensione diretta...Ma almeno i condensatori!!!   Appunto, nelle produzioni "moderne" una bella botta di corrente e' una boccata d'ossigeno (per i tecnici che devono ripararli).


  ....elucubrazioni o qualcosina in meno sull'ammazza ampli.

 


Non ho la pretesa d'insegnare nulla a nessuno sul funzionamento degli ampli...basta googlare 10 minuti e si diventa maestri in tutto.  Voglio solo condividere un pensiero che mi sono fatto nel tempo in merito al BOTTONE.

Lo standby....negli amplificatori (moderni per chitarra) e' il pulsante che serve ad interrompere l'alimentazione HT delle valvole quando l'ampli e' su ON...in pratica viene alimentato il solo filamento d'accensione delle valvole ammutolendolo di fatto e rendendolo disponibile ad essere usato immediatamente dopo la pressione del tasto incriminato. Ok, adesso sappiamo tutto...ma partiamo da lontano.
Io vengo dal mondo dell'alta fedeltà dove la complessità circuitale o ottimizzazione del tutto al fine di raggiungere sempre un target di fino sempre maggiore puo' farla da padrone. Le inutilità non fanno parte del gioco....mentre le amenità, purtroppo si.

Visto che stiamo parlando di valvolari, torniamo dietro nel tempo e basta dare una sbirciatina agli ampli WE, Quad, HHScott etc per rendersi conto che del tasto non c'e' traccia. Stiamo parlando di HI-FI, quindi e' quasi ovvio dare la risposta....posso aspettare 2 minuti di riscaldamento prima di sentire la mia musica preferita seduto sul divano mentre pregusto l'ultimo acquisto (magari un bel vinile) con del buon rhum ed un sigaro pronto per l'occasione, magari in tinta con le nuove e fiammanti 845. Diro' di piu'...in opposizione all'uso di un tasto del genere, ci sono problematiche relative alla durata delle valvole e dei componenti in genere. Attualmente nei valvolari di spicco sono presenti circuitazioni di "soft start"..ossia, l'alimentazione viene raggiunta gradualmente proprio per evitare shock termico/meccanico ed allungare la vita a valvole che possono anche costare diverse centinaia di euro l'una.

Nel mondo delle chitarre, nei vecchi ampli (parlo di Gibson etc), non mi sembra se ne facesse uso...e neanche nei nostrani FBT!! Per info, quando il mondo delle chitarre elettrificate inizio' prepotentemente a prendere piede, già l'alta fedeltà aveva raggiunto livelli che si stanno riscoprendo nei tempi moderni...parlo di Altec (Voice of....), Quad, Dynaco. Ampli con soluzioni d'avanguardia nel tenntativo di rendere il suono riprodotto sempre più "accurato" e veritiero.

Gli amplificatori per chitarra erano semplici, quasi disarmanti. Si accendeva col tastone ON, si attendeva il riscaldamento e si suonava (raddrizzatrice a valvole!). Fine. Questo non e' un difetto, ma un pregio!!!....andando sul Kart ho imparato che..meno pezzi ci sono e meno rotture possono capitare!!!

Non conosco il momento in cui e' apparso il BOTTONE...ma una cosa e' "sicura", fu una esigenza espressa dai chitarristi (o tecnici di palco/ing.suono) unicamente per velocizzare l'accensione dell'impanto al momento dell'inizio del concerto LIVE. Serviva qualcosa che ammutolisse il suono ma che azionato rendeva l'ampli immediatamente disponibile, senza variare i controlli di volume preimpostati nel sound check. Questo vantaggio dal punto di vista dell'utilizzo viene pagato in termini di affidabilità e durata dei componenti stressati all'atto dell'accensione.

Accendiamo lo standby
Sugli ampli completamente valvolari (anche d'epoca!) all'accensione col tasto ON, viene alimentato tutto. Proprio come per le lampadine di casa vengono accesi i filamenti di botto...questo e' già uno shock...pero' la raddrizzatrice si accende gradualmente e la tensione ai capi dei condensatori, quindi nelle valvole (soprattutto le finali), scorre da zero fino ad arrivare al valore stabilito in un tempo relativamente lungo. Quando al posto della valvola ci si piazza il raddrizzatore a diodi le cose cambiano. Oltre allo stress dei filamenti, ci si aggiunge lo stress per i C posti subito dopo il ponte. Picchi di corrente elevatissima caricano i poveri condensatori che iniziano a vedersela brutta, pero' le finali ancora spente non hanno ancora i filamenti accesi e quindi la corrente iniziale è uguale a zero...niente picchi di corrente. NOn solo...il fatto di accendere cosi', aiuta (per cosi' dire) i vari pezzi a sopravvivere....il sovraccarico di corrente iniziale satura il trafo di alimentazione che diminuirà la corrente iniziale sia ai C che ai filamenti...insomma, soffrono un po' tutti ma si distribuiscono il dolore.
Quando invece accendiamo l'ampli e teniamo lo standby spento per poi dare il via alle danze dopo 5, 10 minuti...1 ora!!! succedono delle cose....

A fianco un pezzo di schema di un ampli vecchiotto... Valvola raddrizzatrice, tasto ON-OFF. Sul palco, o si accende 5 minuti prima, o si lascia acceso per ore. Il chitarrista con cui suono ha un FBT e lo accende quando sale sul palco, il tempo di sistemarsi la chitarra e via! Pero' per un professionista e' dura...magari deve essere nasscosto ed entrare sul palco a chitarra imbracciata mentre fa un assolo un intro... 

 


Qui un sistema di standby "calmato". C'e' una resistenza in serie all'alimentazione HT. L'ampli è un 100W, quad di EL34 degli anni 70.
Essendo smaliziati si potrebbe pensare che quella resistenza sta li per simulare la valvola raddrizzatrice. io non credo. E' troppo piccola per dare il contributo necessario, ed inoltre il comportamento delle raddrizzatrici e' dinamico e non basta una R per farne una emulazione. Quella R serve a diminuire la corrente di picco all'atto di posizionare su ON il bottone. Se è piccola per quello scopo, non lo è pero' per un 100W in classe AB che tra l'altro deve suonare grosso e dinamico... Un semplice approccio per allungae la vita dei condensatori e delle valvole. Complimenti almeno per il tentativo, pero' per me il valore e' troppo basso ed alla lunga l'effetto potrebbe non essere cosi' "evidente".

Qui lo stesso sistema ma ho abbozzato una mod (senza relè etc) utilizzando lo stesso interruttore per renderlo effettivamente un salva ampli. Appena si accende l'ampli tramite la Rx si caricano i condensatori ma lentamente, idem per la corrente nelle valvole. Commutando lo standby l'ampli va alla massima potenza senza scossoni di sorta. La difficoltà e' nel valore di Rx. Se troppo basso serve a poco, se troppo alto, all'atti della commutazione si avrebbe lo stesso un picco di corrente ed introdurrebbe cmq fenomeni da evitare sulle valvole; inoltre l'ampli in questo modo suona lo stesso anche se a potenza ridotta...visto che gli interruttori di standby di molti ampli sono doppi si potrebbe pensare ad un corto del segnale su una pre in modo da bloccare il segnale. Non e' cmq il massimo.

Qui il classico bottone doppio che spara tutto e subito.
...come dicevo prima, ampli destinati a stare in standby per ore..... e succedono delle cose....

 

 


Vabbe', ma che succede?
Anche qui non ho la pretesa di insegnare nulla sulle valvole....ma googlando....

Molto ma molto semplicemente, le valvole....all'inizio erano lampadine. Una bella lampadina con il catodo a riscaldamento diretto (filamento) e con una griglia per controllare il fascio di elettroni. Man mano sono state perfezionate e si e' arrivati alla 2A3, 845. Lasciando acceso il filamento senza tensione, all'interno della valvola non vi erano fenomeni strani di migrazione degli elettroni, ossidazione ionizzazione...almeno non marcati.
I pentodi utilizzati nell'ambiente chitarristico (6L6, EL34, EL84 etc) hanno una costruzione più complicata per una resa migliore in termini di potenza in rapporto a vari fattori, tra cui la linearità quindi distorsione. Ad emettere elettroni non e' più il filamento ma un cilindro scaldato da un filamento. Il filamento si trova all'interno del cilindro a "stretto contatto". Mentre nel riscaldamento diretto attorno al filamento si crea una nuvola di elettroni "libera", nel catodo di queste ultime si creano dei fenomeni per cui gli elettroni sono in movimento forzato, non vengono liberati ed attratti dall'anodo perche' privi della forza di attrazione data dalla tensione anodica ed impattano sul catodo stesso che col tempo perde le sue caratteristiche. In pratica, la valvola perde la sua capacità di erogare la massima corrente.
Altro fatto e' che...a valvola calda appena polarizzo da zero a 400/500 volt l'anodo, il catodo "spara" tutto quello che può, si ha un picco di corrente istantaneo che supera di diverse volte il massimo ammissibile. Anche qui, una bella botta di vita...meglio tutto e subito piuttosto che una vita da pecora.

.....si pero'...quando tengo acceso in standby l'ampli per 1 ora poi le valvole sono belle calde e suona più caldo.
Parlando della semplice temperatura...provate a toccare una finale in standby e poi una accesa normale dopo 10 minuti, poi ne riparliamo. I motivi sono altri e tra questi si puo' pensare a valvole finite (vedi stressate), costruzione non proprio ottimale (riedizione della copia della sorella gemella cinese), calore interno al case che modifica i parametri di funzionamento di alcuni componenti.
ps: giusto per curiosità, una volta si tentava di rigenerare i tubi...uno dei metodi consisteva nel tenere acceso il filamento per diversi minuti e poi alimentare la valvola a step successivi.....tanto per tornare al discorso dell'usura si potrebbe pubblicizzare lo standby come rigeneratore!!!!

Ok, e allora? Allora niente...gli ampli hanno il BOTTONE e tocca usarlo!

....E se proprio devo, cerco di limitare i danni. Penso che questo sia un modo non troppo invasivo di usare lo standby: accendere, far passare 15, 20 secondi e poi passare da standby a ON. Almeno le valvole non soffrono. Per lo spengnimento, se i condensatori HT hanno le resistenze di scarica in parallelo (56K tipche per molti marshall) spegnere ed amen. Altrimenti, standby su OFF, aspettare 10 secondi e poi OFF.