La controreazione in ampli per chitarra

...la controreazione, questa sconosciuta e, per le mie esperienze dirette, perfettamente inutile in ambito chitarristico!
ps: sono piu' spostato verso il r&r/blues ;-)

Ovviamente parlo della controreazione ad anello (NFB) presente ormai nella maggior parte degli ampli a valvole per chitarra. 

Di discussioni sulla controreazione ormai sono pieni siti, riviste specializzate, forum con dibattiti tra guru e soprattutto ci sono tante opinioni diverse.  In ambito HI-FI la controreazione e' veramente un punto dolente. Chi possiede casse acustiche neutre con estremi banda dettagliati e definiti puo' (se ha l'orecchio allenato!) districarsi nelle prove di ascolto con configurazioni di controreazioni differenti. Stiamo parlando di amplificatori che lavorano costantemente nella zona lineare, mai un clip e banda passante oltre 20KHz (-+1dB). Svariati anni fa scrissi sul forum del mercatinomusicale (quanto tempo!) un post con molte indicazioni, esperienze dirette, letture approfondite dove era chiaro che la controreazione oltre a produrre benefici teorici diretti, poteva produrre tante problematiche che si riflettevano all'ascolto..... mah!

Dico subito che uno dei problemi generici e' la mancanza di dinamica associata a controreazioni elevate.

La controrazione sui valvolari e' leggermente diversa. Non parlo di alta fedeltà perche' siamo sempre nella linearità di utilizzo e con coni che arrivano si e no a 6KHz con uno strumento che e' ancora piu' limitato in estensione. Gli stadi finali della maggior parte degli ampli, nel normale utilizzo, vengono spinti a saturazione. La saturazione e' quando sull'uscita il segnale viene "segato" della parte eccedente il massimo swing di tensione.  In parole povere, fino a che il segnale e' nella zona lineare di funzionamento, la controreazione farà funzionare lo stadio di uscita cercando di rendere il segnale identico a quello del riferimento (nella pratica,  l'ingresso della PI per i push pull)...quando il segnale di controreazione viene segato, il "pilota" aumenterà l'amplificazione fino ad un massimo pari alla sua A in assenza di NFB.  Questa situazione produce armoniche differenti e comportamenti un pelo drastici nei pressi della zona non lineare. Nella realtà, piu' c'e' controreazione e piu' l'ampli "gratta". Il vantaggio...la controreazione aiuta a mantenere ferma la gamma bassa.
Questo comportamento e' sfruttato nei moderni. C'e' da dire che le casse chiuse aiutano lo smorzamento dei coni. 

...ma allora e' una cosa positiva?

Mah...per me no. Per lo smorzamento ci sono coni e casse che aiutano a sufficienza, le distorsioni in quei casi sono prevalentemente di pre e se portati i finali a manetta....per me quello che conta e' ancora la dinamica percepita.


Questo della dinamica e' un discorso che purtroppo non si riesce a dimostrare. E' una percezione..la si sente suonando. Lo strumento risulta piu' "vivo" ed anche piu' facile il "legame" o il feedback che si riscontra nel suonare. Non e' un caso che molti chitarristi preferiscono ampli di vecchia fattura...i "veri" vintage spesso sono senza controreazione, i "bestioni" che hanno fatto storia hanno una controreazione piu' bassa dei reissue o di molti moderni.

E questo per dire....se non siete troppo soddisfatti del vostro ampli, la prima cosa da provare e' quella di cambiare (aumentandone il valore) la resistenza di controreazione sul finale.